Cecilia è la primogenita di sei figli. Sente la pressione di questo ruolo un po’ da tutti e ha da sempre l’idea che diventare magra significhi essere felice.
‘Se mangi troppo pane diventerai una pagnotta’ e l’educazione alimentare errata di un professore a scuola la spingono a dimagrire.
Viene ricoverata d’urgenza e comincia a capire la situazione ma la sua mente è sempre concentrata sui numeri e concepisce l’ospedale come una prigione dove era obbligata a mangiare.
Il rapporto con il cibo continua ad essere travagliato per anni, cominciano le abbuffate, l’autolesionismo e si susseguono negli anni numerosi ricoveri e la depressione si fa sempre più presente fino a quando viene ricoverata in psichiatria.
La situazione poi va migliorando quando viene accettata nel servizio civile e quando decide di iscriversi all’università per studiare ciò che l’ha fatta stare male ma ora la fa stare bene.
Una storia molto tosta, toccante e profonda.